Perché non cedere alle tentazioni di Satana?

serpente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Viviamo nel mondo, siamo essere umani, legati alle nostre passioni carnali che ci legano alla natura, e perché sopprimerle?

Perché lasciarsi sopraffare dai falsi moralismi della chiesa e delle altre religioni?

Satana è l’unica religione vera, l’unico Dio, che sempre ci accompagnerà nel nostro cammino.

Egli fu cacciato dal paradiso… ma perché fu cacciato dal paradiso? solo perché era un ribelle e non voleva sottostare giustamente alle ipocrite regole di Dio, il quale pensa solo alla sua sete di potere.

Satana è con l’uomo non è contro l’uomo come molti vogliono far credere…. la chiesa, i bigotti, i puritani e altra gente falsa.

Parliamo di chiesa e di confessioni.. ma io mi devo confessare da uno sporco prete che ha la macchina e che è pedofilo? . 

Ormai è una realtà quasi tutti i preti sono pedofili. 

La chiesa, il cristianesimo e le altre religioni non contribuiscono alla crescita dell’uomo ma anzi lo distruggono.

 

Intanto ecco una poesia del Celebre Giosuè Carducci, dedicata a Nostro Signore SATANA.

GIOSUÈ CARDUCCI

INNO A SATANA

A te, dell’essere

principio immenso,

materia e spirito,

ragione e senso;                   4

mentre ne’ calici

il vin scintilla

sì come l’anima

nella pupilla;                       8

mentre sorridono

la terra e ’l sole

e si ricambiano

d’amor parole,                    12

e corre un fremito

d’imene arcano

da’ monti e palpita

fecondo il piano;                 16

a te disfrenasi

il verso ardito,

te invoco, o Satana,

re del convito.                      20

Via l’aspersorio,

prete, e ’l tuo metro!

no, prete, Satana

non torna in dietro !            24

Vedi: la ruggine

l’ode a Michele

il brando mistico;

ed il fedele                           28

spennato arcangelo

cade nel vano.

Ghiacciato è il fulmine

a Geo va in mano.              32

Meteore pallide,

pianeti spenti,

piovono gli angeli

dai firmamenti.                   36

Nella materia

che mai non dorme,

re dei fenomeni,

e delle forme,                       40

sol vive Satana.

Ei tien l’impero

nel lampo tremulo

d’un occhio nero,                44

o ver che languido

sfugga e resista

od acre ed umido

provochi insista.                  48

Brilla de’ grappoli

nel lieto sangue,

per cui la libera

gioia non langue,                52

che la fuggevole

vita ristora,

che il dolor proroga,

che amor ne incora.            56

Tu spiri, o Satana ,

nel verso mio,

se dal sen rompemi

sfidando il dio                     60

de’ rei pontefici,

de’ re cruenti:

e come fulmine

scuoti le menti.                    64

A te, Agramainio,

Adone, Astarte,

e marmi vissero

e tele e carte,                        68

quando le ioniche

aure serene

beò la Venere

anadiomene.                       72

A te del Libano

frernean le piante,

dell’ alma Cipride

risorto amante:                    76

a te ferveano

le danze e i cori,

a te i virginei

candidi amori                      80

tra le odorifere

palme d’Idume,

dove biancheggiano

le ciprie spume.                   84

Che vai se barbaro

il nazareno

furor dell’agapi

dal rito osceno                     88

con sacra fiaccola

i templi t’arse

e i segni argolici

a terra sparse?                     92

Te accolse profugo

tra gli dei lari

la plebe memore

dei casolari.                         96

Quindi un femineo

sen’ palpitante

empiendo, fervido

nume ed amante,                100

la strega pallida

d’eterna cura

volgi a soccorrere

l’egra natura.                      104

Tu all’occhio immobile

dell’ alchimista,

tu dell’indocile

mago alla vista                    108

dischiudi i fulgidi

tempi novelli

del nero claiistro

oltre i cancelli.                     112

Alla Tebaide,

te nelle cose

fuggendo, il monaco

triste s’ascose.                      116

O dal tuo tramite

alma divisa,

benigno e Satana:

ceco Eloisa.                          120

In van ti maceri

nell’aspro sacco:

il verso ei mormora

di Maro e Flacco                 124

tra la davidica

nenia ed il pianto;

e, forme delfiche,

a te da canto,                       128

rosee nell’orrida

compagnia nera,

mena Licoride,

mena Glicera.                      132

Ma d’altre imagini

d’età più bella

tal or si popola

l’insonne cella.                     136

Ei, dalle pagine

di Livio, ardenti

tribuni, consoli,

turbe frementi                     140

sveglia; e fantastico

d’italo orgoglio

te spinge, o monaco,

su ’l Campidoglio.              144

E voi, che il rabido

rogo non strusse,

voci fatidiche,

Wiclef ed Husse,                 148

all’aura il vigile

grido mandate:

s’innova il secolo,

piena è l’ etate.                    152

E già già tremano

mitre e corone :

move dal claustro

la ribellione,                         156

e pugna e predica

sotto la stola

di fra’ Girolamo

Savonarola.                         160

Gittò la tonaca

Martin Lutero:

gitta i tuoi vincoli,

uman pensiero,                   164

e splendi e folgora

di fiamme cinto;

materia, inalzati:

Satana ha vinto.                  168

Un bello e orribile

mostro si sferra,

corre gli oceani,

corre la terra:                       172

corusco e fumido

come i vulcani,

i monti supera,

divora i piani,                      176

sorvola i baratri;

poi si nasconde

per antri incogniti

per vie profonde;                 180

ed esce; e indomito

di lido in lido

come di turbine

manda il suo grido,            184

come di turbine

l’alito spande:

ei passa, o popoli,

Satana il grande;                188

passa benefico

di loco in loco

su l’infrenabile

carro del foco.                     192

Salute, o Satana,

o ribellione,

o forza vindice

della ragione!                      196

Sacri a te salgano

gl’incensi e i voti!

Hai vinto il Geova

de’ sacerdoti.                       200

 

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Pubblicato da immortalixes

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